Palate

Hentori di more e
ciliegia, in bocca morbido e deciso con un
piacevole retrogusto acidulo.

Growing Conditions

Elegante, sontuoso, equilibrato, senza dubbio il re dei vitigni autoctoni a bacca rossa della Sicilia, il Nero D’avola fino a pochi anni fa veniva chiamato Calabrese.
Sebbene la sua presenza in Sicilia sia documentata fin dall’antichità, molto probabilmente fu importato dai fenici, le prime fonti scritte che parlano di questo vitigno risalgono alla fine del 1500, ed il primo studioso a scriverne fu il botanico Francesco Cupani che si riferì al vitigno con il sinonimo “Calabrese”. A questo proposito esistono varie ipotesi sull’origine del nome: alcuni affermano che tragga le sue origini da Caluria, isola e città greca in cui si coltivava l’uva calauris. Altri che si tratti semplicemente dell’italianizzazione della parola composta “calaulìsi”, formata dall’unione di “calea” (uva in Siciliano antico) e “aulìsi” (ossia originaria di Avola). Ma la più originale ci porta alla parola “cala-brese” da ricondurre a motivi strettamente commerciali. In passato, infatti, gli esportatori di vini siciliani in Francia trovavano più facile venderli come vini calabresi, che in quel tempo erano decisamente più famosi ed apprezzati.

Le origini del vitigno Syrah sono piuttosto controverse. Molti sostengono che questo vitigno provenga dalle zone dell’antica Persia, in particolar modo dalla città di Schiraz, da cui prenderebbe il nome. Un’altra leggenda narra che derivi invece da Syracousai (antica città di Siracusa), quando l’allora imperatore romano Marco Aurelio Probo, volle importare dei vitigni locali direttamente dall’Egitto fino alle Gallie, ma il vitigno fu invece piantato lungo il tragitto, appunto presso la città siciliana.
Un’ultima ipotesi, più tardiva, lo dà nella Francia meridionale del XIII secolo, nella zona del Tain-l’Hermitage (Rodano-Alpi), ma pur sempre importato dal Vicino Oriente ad opera dei Crociati e, in particolare, del cavaliere templare Henri Gaspard de Sterinberg.
Le prime testimonianze dello Syrah in Italia risalgono al 1828, grazie al mantovano Acerbi, uno dei più importanti ampelografi italiani. Alla fine dell’800 lo Syrah era presente in quasi tutte le regioni italiane.

- TERRENO: composizione tipo misto calcareo-argilloso

- ALTIMETRIA: circa 350 metri s.l.m.

- FORMA DI ALLEVAMENTO: spalliera a guyot

Harvest

Mmanuale tra la seconda e la terza decade di
settembre

Winemaking

Lunga macerazione a temperatura controllata con successiva pressatura soffice delle
vinacce

Aging

- MATURAZIONE: in acciaio a temperatura controllata

- AFFINAMENTO: in bottiglia

Appearance

Colore rosso rubino